LA STORIA

DAL 1827 AL 1880
LA MAISON NOURY RICEVE LE RICOMPENSE PER LE SUE COMPETENZE 
NONOSTANTE IL TUMULTUOSO AMBIENTE POLITICO E SOCIALE.

All’agitazione politica che scuote la Francia in questi cinquant’anni, si oppone la determinazione, il coraggio, l’audacia e la prudenza di un certo Monsieur Rocher che, nel 1827, osa scommettere sul futuro e apre un laboratorio di gioielleria in Rue Greneta, vicino a Porte Saint Martin a Parigi, e al quale succederà Jean-Baptiste NOURY.

Parigi – la città della luce si organizza : la corrente romantica favorisce la creazione artistica, il gusto per le scoperte e le tecniche dell’antichità, è rafforzata dall’acquisizione della collezione Campana da parte di Napoleone III : l'argenteria etrusca, greca e romana esposta al Louvre suscita l’ammirazione dei parigini e funge da modello per i gioiellieri, sempre più numerosi e competenti.

Con l’idea di confermare le sue conquiste coloniali in Africa e Oceania, la Francia aumenta il numero delle Esposizioni Universali con lo scopo di stimolare il commercio e la concorrenza. Nel 1878, a Parigi, la Maison NOURY ottiene il tanto atteso e meritato successo : una medaglia !

 
DAL 1880 al 1923
Georges Mauboussin entra in scena

Lo sfruttamento delle miniere di Kimberley (Sud Africa), di recente scoperta, che rende i diamanti meno rari, corrisponde cronologicamente all' ascesa delle fortune industriali ed alla trega politica in Francia. Nipote di NOURY, Georges MAUBOUSSIN è dapprima apprendista presso lo zio sucessivamente prende la direzione degli ateliers nel 1883. Il giovane Mauboussin si trova ad affrontare una concorrenza molto più forte : i grandi Falize, Massin, Mellerio, Vever et Wièze prendono campo mentre i nuovi arrivati, Cartier e Boucheron, si lanciano sulla scena della gioielleria.

Parigi diventa la capitale del migliore savoir-faire del pianeta in termini di gioielleria. Si inventa l’uso del platino che rende le montature più leggere. Si continua con le formule del successo, ma i motivi del XIX secolo diventano ridondanti : giglio, fogliame, palme, ghirlande di fiori, fiocchi di nastro in stile Marie-Antoinette... Le donne sono così convenzionali che la maggior parte di loro è chiusa alle formule proposte dall’Art Nouveau, che, con le sue linee sferzanti e le sue evocazioni di donne evanescenti, mantiene una reputazione sulfurea.

Dopo la fine della prima guerra mondiale, il visionario Georges MAUBOUSSIN, sente il bisogno di avvicinarsi al distretto dell’Opéra e si trasferisce a Rue de Choiseul nel 1923. Riorganizza i diversi compiti, verificando ogni fase del processo produttivo, e trasferendo la taglieria e i laboratori per la lavorazione dei diamanti ai piani più alti all'edificio. Designer, incassatori e pulitori lavorano al piano sovrastante; le stanze dedicate alla vendita e gli showroom sono situati al primo piano, dove nessuna vetrina si affaccia direttamente su strada, così da assicurare la privacy dei propri clienti.

Nel 1928, alcune filiali verranno aperte a New York, Londra e Buenos Aires, sotto la responsabilità di Pierre Mauboussin, figlio di Georges, i cui talenti eclettici appariranno anche in campi notevolmente diversi, in particolar modo nell’aerodinamica.

Tutte queste distinzioni premiano la partecipazione attiva di Mauboussin alla ricerca di un nuovo "moderno" movimento, che tocca tutte le arti decorative, da cui emerge un'unità estetica : associazioni di materiali dai toni forti, contrasti netti e motivi stilizzati. Mauboussin mantiene stretti rapporti con le donne attraverso riviste di lusso, come Vogue, Harper’s Bazaar, l’Officiel, che presentano modelli dell'alta moda che accompagnano le creazioni dei gioiellieri. E' cosi che i gioielli Mauboussin faranno il giro del mondo in un enorme contesto artistico.

DAL 1923 al 1930
Alla conquista del mondo

Emerge la Haute Couture, Paul Poiret libera le donne dai corsetti, Cartier crea i primi orologi da polso da donna… Parigi quindi prosciuga un grande affresco barocco di originali : artisti e principi russi, fastosi maharaja mescolati a personaggi della Moda e dell’avanguardia delle lettere, della pittura e della danza. L’atmosfera dei ruggenti anni Venti tra le due guerre è irrimediabilmente festosa, cosmopolita, le donne sono pazze dei balletti russi ed altri racconti delle Mille e una notte. I materiali utilizzati da Mauboussin riflettono questo profumo esotico : giada e lacca d’Oriente, madreperla, perle, coralli e lapislazzuli dal Medio Oriente, pietre di colore incise in India…

L’effervescenza e l’entusiasmo nati da queste scoperte esotiche hanno favorito l’emersione dello stile Art Déco, puramente parigino, e fin qui la Maison ha investito totalmente ottenendo un grande successo : Mauboussin ricevette un gran premio all' Esposizione francese di New York, nel 1924 ed una Medaglia d’oro alla mostra di Arti Decorative di Parigi, nel 1925. La sua eccezionale creatività sarà premiata anche all’Esposizione Galliera, di Parigi, nel 1929, così come all’Esposizione Coloniale, nel 1931.

DAL 1930 al 1939
Le grandi ore di gloria di Mauboussin

Sotto l'influenza cubista, Mauboussin ama privilegiare le forme geometriche ai fini della sobrietà, seguendo un ordine ed una logica di costruzione rigorosi : braccialetti a nastro, spille ottagonali… Un gioco di effetti contrastati è ottenuto dalle linee e dai pavé di diamanti tagliati a forma rotonda, quadrata o a baguette. E' un universo in cui l’eleganza è totalmente dominata.

Dal 1933 – e consolidando così la sua fama internazionale – Mauboussin sarà dichiarato fornitore ufficiale di Yashwant Rao Holkar, Maharaja di Indore, un amante estremamente illuminato dallo stile Art Déco. La Maison produce le montature di importanti pezzi cerimoniali, costituiti dalle più belle pietre della collezione principesca: le pere di Indore ed il Porter Rhodes, ritenuti i più bei diamanti del mondo.

A partire da 1936, Mauboussin stringerà stretti rapporti commerciali con la maison new-yorkese Trabert & Hoeffer che, sotto il nome di Trabert & Hoeffer-Mauboussin Inc., si insedia al 407, Park Avenue e possiede filiali in tutto il territorio americano. Marlène Dietrich, Paulette Godard, Audrey Hepburn apprezzeranno la creatività del gioielliere francese.

La World Fair di New York del 1939 segna uno dei momenti salienti del secolo nello spendore dell'alta gioielleria. Mauboussin presenta sfavillanti pezzi che luccicano grazie alla massa dei brillanti, che beneficiano inoltre di uno stile audace, con piacevoli movimenti di caduta. I gioielli si diffondono, bracciali con motivo removibile, spille indossate come un motivo di collana o separabili in due fermagli…

Nel 1946, la Maison si trasferisce al numero 20 di Place Vendôme, unendosi ai maggiori gioiellieri come Boucheron, Chaumet e Van Cleef & Arpels. Durante una ristrutturazione importante, le finestre che affacciano sulla strada sono aperte. Questa politica "a porte aperte" e questo nuovo modo di accedere al mondo del lusso è un segno della democratizzazione, impensabile fino a 10 anni prima. Più e più donne acquistano gioielli per sé stesse. Nel 1955, apre una nuova « boutique » che vende gioilli prodotti in serie mirati alla clientela che comprende il valore dell'eredità, ed è contemporaneamente molto selettiva circa brand e prodotti firmati, specialmente riguardo a qualità e creatività.

I magazine prestigiosi come Plaisir de France, l’Art et la Mode, l’Officiel e Vogue continuano a ricoprire il ruolo significativo per la promozione dell'immagine di Mauboussin. Questi anni sono caratterizzati dal ritorno del concetto di lusso, accompagnato da una certa esuberanza creativa, che emerge come risultato di una riscoperta joie de vivre. Una grande enfasi è posta su decorazioni elaborate, grazie all’ampio utilizzo dei diamanti e delle pietre preziose.

Dal 1945 al 1960
Uno stile più libero per le donne

Negli anni successivi alla guerra, un vento di fantasia soffia sulla gioielleria. I gioielli diventano voluminosi : avvolgimenti e volute si moltiplicano liberamente. L’oro, in varie tonalità – giallo o rosa – pervade collane, fermagli e anelli. Oro liscio su surperfici lucide o cesellate, imitando la trama dei tessuti ; oro in filo ritorto o a nastro sottile, finemente articolato. Se la spilla conserva la sua preponderanza, l'anello vede intensificarsi notevolmente il suo utilizzo cosi come l'orologio-bracciale, decorato con i motivi dei gioielli.

DAL 1960 al 1975
La riconquista

Dall'inizio degli anni 40, i centri di commercio si trasferiscono, da Londra e Parigi a New York. L'attrazione e il fascino tra Parigi e New York è reciproco : le due città condividono la stessa euforia creativa. Il repertorio di design diviene molto figurativo, i gioielli diventano colmi di uccelli e fiori dalle linee sinuose e dai colori vividi. Rene Lacaze, uno dei designer più creativi di questa era, eccelle in queste evocazioni colorate. Lavora molto con Mauboussin. Composizioni multicolore, di pietre preziose – tagliate, incise o in cabochon – diventano caratteristiche di uno stile espressivo. Le palette dei colori si arrichiscono con l'introduzione del turchese e il corallo. Lo smalto rientra nelle mode del momento, dopo un lungo periodo di silenzio.

Con il suo range di sfumature diverse, è usato per ritrarre il motivo di diamanti sui vestiti di Arlecchino, che diviene poi la "mascot" della Maison, sia simbolicamente che figurativamente. Rappresenta la notte, la celebrazione, la risata, la musica, la spensieratezza, l’amicizia e l’amore, in breve: simboleggia lo spirito dell' allegria e del piacere.

Dal 1968, l'enfasi si focalizza sul preservare la libertà recentemente conquistata, dando libero sfogo all’emozione e alla ricerca della felicità e di tonalità armoniose. Emerge una discreta messa in discussione delle forme, il suo lato più provocatorio rivelato tramite design frammentati ed assimmetrici. Con l'emergere di nuove idee, come il famoso « ritorno alla terra » arrivano nuovi inattesi materiali dall’Africa : legno, malachite e avorio…

Negli anni '90, la Maison Mauboussin segue un atipico percorso che inizia nel momento in cui l’entourage del Sultano del Brunei viene sedotto dalla qualità e dalla creatività dei gioielli proposti da Patrick Mauboussin. Vengono assunti ulteriori designer, aperti laboratori e nuovi negozi, a Taipei, a Séoul, avenue Montaigne. Remando contro al minimalismo di quel periodo, si inventano forme sinuose, accostamenti cromatici ribelli.

Nel 1994, Mauboussin diventa un autentico orologiaio. L’avventura è guidata da un team di appassionati, presieduto da Alain Mauboussin e guidato da Richard Mille. La parola d’ordine : combinare l'elevata tecnicità svizzera con la creatività francese. Esteticamente viene creata una nuova famiglia di orologi, una gamma vasta e identificabile, destinata sia all'uomo che alla donna, nelle versioni tonic per lo sport, automatico per il cronometro, scientifico per il cronografo, elegante e ultra sottile per le feste.

DAL 1980 al 2000
ABBATTERE LE BARRIERE DELLA GIOIELLERIA, RENDERLA MENO SEVERA E IERRATICA, PIU' VICINA ALL’INTIMO E PIU' UMANA

Jean Goulet-Mauboussin introduce successivamente i suoi due figli, Alain e Patrick, alla gestione dell’azienda di famiglia. Emergerà una vitalità dovuta all’entusiasmo ed alla giovinezza dei due fratelli. Sapranno formulare l’essenziale su un gioiello, attraverso un linguaggio semplice, di immediata comprensione. Nessuna inutile superflua decorazione, bensi qualità tattili, curve, esperienza, per rispondere a nuove emozioni. Da questo cambio generazionale nascerà una stella : l'anello Nadia, che deve il suo nome al matrimonio tra madreperla (nacre in francese) e diamante, le cui prime due sillabe sono state congiunte.

Dal 2000 ai giorni nostri
ALLA DIMENSIONE DEL PLANETA, UN GIOIELLO CHE HA SENSO

Fino ad oggi, la Maison Mauboussin è rimasta indipendente, il che è semplicemente notevole nel mondo della gioeilleria francese, in un momento in cui quasi tutte le aziende di famiglia sono state sostenute da grandi gruppi finanziari.

Pur dando nuovo impulso al marchio, Mauboussin vuole costruire collezioni ancorate allo spirito del tempo, alla portata di un pubblico più ampio che vuole aprirsi al mondo della gioielleria. Alain Némarq, Presidente della Maison, sa che le donne si aspettano l'armonia tra il loro stile di vita e la loro eleganza. Se vogliono che i loro gioielli diventino un segno della loro integrazione nel mondo odierno, apprezzano sopratutto che un gioeilliere le accompagni nel loro viaggio sociologico, fluido e mutevole, da un decennio all’altro.

La creazione è stata minacciata di asfissia perché troppo pontificante, troppo congelata in un'immagine elitaria. Deve essere inventato un nuovo tipo di creazione di prossimità : la capacità emotiva del creatore deve essere relativa alla sua percezione dell’atmosfera del tempo presente che è multipla, mutevole e universale. In quanto tale, la stella a quattro punte declinata in anelli, pendenti e orechini è un esempio di pattern universalmente compreso. Gli anelli della collezione Chance of love, a forma di quadrifoglio, o Dream & Love, anello triangolare, trasmettono emozioni universali. La loro forma simbolica è di immediata comprensione.